Com’è noto, nella mattinata di ieri ha avuto inizio o l’open day presso l’Ufficio Passaporti. Una iniziativa che si protrarrà fino al giorno 28 p.v. e che, come prevedibile, sta riscuotendo un notevole successo tra i cittadini. Infatti, ieri mattina, attratti dal miraggio di vedersi rilasciato il tanto agognato titolo per l’espatrio a “vista” senza prenotazione e stressanti settimane di attesa, si sono presentati a centinaia all’ingresso di palazzo “M” già dalle prime ore del mattino. Peccato, però, che una così importante iniziativa, promossa, ne siamo certi, con i nobili fini di rafforzare l’empatia tra le Istituzioni statali e la cittadinanza e dare conferma dell’efficienza della nostra Amministrazione, abbia finito per rimarcare tutti i limiti organizzativi di un’Amministrazione, la nostra, che oramai fa fatica a coprire i turni dei vari corpi di guardia.
L’open day, purtroppo, si è concluso con la delusione di decine di cittadini che, dopo una lunga e estenuante attesa fuori dal palazzo, hanno dovuto realizzare che sarebbero tornati a casa a mani vuote. A dar loro conforto, e cercare di spiegare la ragione che non gli hanno consentito di ricevere il documento “promesso” (paradossalmente, consistente nel notevole riscontro di pubblico), è stato l’unico operatore di polizia previsto all’ingresso per la gestione di tale notevole e, lo ribadiamo, prevedibile afflusso di pubblico che si è protratto fino a tarda serata con conseguente prolungamento del servizio di oltre 12 ore, nonostante è stato annunciato che gli Uffici sarebbero stati aperti al pubblico dalle ore 08.30 alle ore 12.30. Purtroppo, di tali “Criticità” dell’iniziativa in commento è stato dato ampio risalto dai media locali già dal tardo pomeriggio di ieri.
E’ bene sgombrare il campo da ogni dubbio: il SIAP accoglie sempre con favore ogni iniziativa animata dalle buone intenzioni di avvicinare le Istituzioni ai cittadini e fornire loro i servizi di cui hanno diritto con la massima efficienza. E non è intenzione di questa Segreteria provinciale muovere critiche a funzionari e dirigenti che hanno gestito l’iniziativa. Anzi, a loro va tutta la nostra gratitudine per gli enormi sforzi che quotidianamente profondono per mantenere negli uffici, oramai quasi ingestibili, quel minimo di efficienza che più passa il tempo e più appare come un miraggio, vista la cronica sproporzione tra mole di lavoro e personale a disposizione.
Già in tempi non sospetti il SIAP ha denunciato la necessità di rafforzare l’ufficio passaporti, visto il prevedibile massiccio afflusso di utenti nel periodo post restrizioni pandemiche (comunicato dell’8.8.’22) e di razionalizzare i servizi di polizia circoscrivendoli a quelli effettivamente inderogabili in modo da poterli svolgere con la massima efficienza possibile con il poco, e sempre meno, personale a disposizione (vd.si comunicati a riguardo).
L’open day sopra descritto, purtroppo, è l’ennesima testimonianza di una situazione che noi del SIAP, stiamo denunciando da tempo. E’ ora che la nostra Amministrazione prenda coscienza che le risorse umane a disposizione sono sempre meno e meno fresche. E considerato che le politiche governative in tema di pubblico impiego, al netto degli slogan elettorali, persistono nel taglio del personale, non rimane che rivedere gli obiettivi, commisurandoli in base alle effettive energie spendibili sul campo. Altrimenti, la nostra Amministrazione, quindi tutti noi, “truppa, Dirigenti e Questori, saremmo condannati a continui insuccessi, nonostante il massimo impegno da parte di tutti per fornire il meglio servizio possibile all’utenza. E sì! l’aspetto di questa condizione che più si fa difficoltà ad accettare consiste proprio nell’apparire noi poliziotti, tutti, inefficienti o, peggio, inadeguati per i compiti assegnati, nonostante ci spendiamo senza riserve per raggiungere la massima efficienza possibile.
Possibile, proprio questa è la parola che noi del SIAP crediamo debba illuminare le scelte degli obiettivi da parte della Polizia di Stato. Se questa condizione di insufficienza dell’organico resterà tale anche in futuro, a nostro avviso l’unica strategia percorribile dalla nostra Amministrazione per mantenere intatti i caratteri dell’autorevolezza e della credibilità (imprescindibili per una istituzione dello Stato) è quella di stabilire obiettivi possibili. Altrimenti, si corre il serio rischio di fare la fine di quelle pubblicità di prodotti miracolosi, talmente miracolosi, a cui nessuno crede più.